Vi diamo il nostro caloroso benvenuto a Siracusa, cittadina d’arte,
di natura e di cultura, con addirittura il vanto di essere un’ex
capitale della Magna Grecia, degna dei fasti di un glorioso passato,
rivissuto continuamente nella nostra vita quotidiana, di cui restano
tuttora tracce indelebili: dalle suggestive rovine della Neapolis,
all’imponente meraviglia dei suoi castelli, il Castello Eurialo e il
Castello Maniace, costruito dai bizantini sulla punta della preziosa
isoletta di Ortigia, che ne è il centro storico e l’indiscutibile perla,
separata dal resto della città dai suoi due ponti, il ponte vecchio e
il ponte nuovo.
Passeggiando all’interno delle sue strette stradine,
tipiche di una medina islamica, non ci si può non accorgere di
quanta varietà architettonica sia presente all’interno dell’isola di
Ortigia, non a caso nominata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Siracusa, del resto, come tutta la Sicilia, è stata oggetto delle più
svariate dominazioni: in seguito agli insediamenti preistorici,
giunsero dapprima i greci da Corinto, che ne furono fondatori (nel
734-733 a.C.) e vi ambientarono addirittura i propri miti e le
proprie leggende, poi i romani che uccisero il grande scienziato
siracusano Archimede, ancora gli arabi di cui rimangono l’impianto
urbanistico e i resti di varie moschee, i bizantini di Federico II che
agli arabi la tolsero, i normanni, gli angioini, gli aragonesi, e così
via. Paganesimo, religione cristiana e islamica si contendono
dunque la scena tra i più pregiati esempi di architettura locale,
come ad esempio la nostra meravigliosa cattedrale: edificio che per
secoli ha salutato i pescatori del Porto Grande ogni mattina con la
sua facciata barocca, la quale fu ricostruita dopo il terribile
terremoto che nel 1963 distrusse tutta la Val di Noto, e di cui sono
ancora ben visibili e ben conservate le colonne dell’antico tempio
classico, dedicato alla dea Atena, sul quale poi fu edificata una delle
più antiche chiese della cristianità, probabilmente anch’essa (come
il tempio di Apollo) convertita in moschea durante la dominazione
araba. Persino un grande nome della storia dell’arte quale
Caravaggio, in fuga verso Malta, non riuscì a sfuggire al fascino di
questa bellissima città.
A testimonianza della sua devozione, il
quadro con cui omaggiò il nostro territorio: Seppellimento di Santa
Lucia (1608), adesso custodito nella Chiesa di Santa Lucia al
Sepolcro. Perdipiù, Caravaggio scelse come modello per i suoi
dipinti il volto di un pittore siracusano meno noto, che fu suo amico
e amante: Mario Minniti, complice della sua fuga, ritratto in celebri
quadri, quali il Fanciullo con canestro di frutta, I bari, Il suonatore
di liuto e il Bacco adolescente. Patria della drammaturgia classica,
Siracusa attira ogni anno, nel suo teatro greco, un’incredibile
quantità di spettatori che partecipano alla rassegna annuale delle
rappresentazioni classiche, messe in scena dall’Istituto Nazionale
del Dramma Antico (INDA), prestigiosa accademia che forma
continuamente nuovi talenti e si dedica specificamente a questo
teatro, antico ma immortale.
All’interno del teatro greco vengono
inoltre organizzati annualmente eventi che coinvolgono anche
l’attuale scena musicale e dello spettacolo. Sempre nel Parco
Archeologico della Neapolis in cui è situato il teatro, sono presenti
altri resti di edifici dall’importanza storica notevole: il nostro
anfiteatro romano è il terzo più grande d’Italia dopo il Colosseo e
l’Arena di Verona, mentre l’Ara di Ierone, antico enorme altare
sacrificale, riporta suggestivamente al passato pagano all’epoca dei
grandi tiranni. Meritano di essere menzionate anche le latomie
siracusane, immerse nella natura, nelle quali schiavi e prigionieri
estraevano la roccia. In una di queste, la Latomia del Paradiso, è
presente un’attrazione molto rinomata.
Nessun turista che visita il Parco Archeologico vorrebbe mai
perdersi la visita all’Orecchio di Dionisio, grotta artificiale, a cui
Caravaggio stesso diede il nome, per la forma che ricorda un
padiglione auricolare e per la sua eccellente acustica, comprovata
anche dalla leggenda secondo cui tale grotta venisse utilizzata dal
tiranno Dionisio, che avrebbe origliato dall’alto le conversazioni
dei suoi prigionieri, costretti ai lavori forzati. Il territorio
siracusano non offre soltanto località ricchissime di storia e
cultura, ma anche e soprattutto bellezze naturali così memorabili
da lasciare senza fiato, l’area marina protetta del Plemmirio, le
spiagge di Fontane Bianche, Ognina e Arenella, i lidi di Avola e di
Noto, la Riserva Naturale di Cavagrande, l’oasi di Vendicari, la
necropoli rupestre di Pantalica, che è oltretutto la più grande della
Sicilia. Il mare, la flora e la fauna locale, per non parlare dei nostri
magici tramonti, offrono alla vista spettacoli potenzialmente
indimenticabili. Non si dimentichi, oltretutto, che Siracusa è l’unica
città in tutta Europa ad ospitare, in un habitat del tutto favorevole
alla sua sopravvivenza, la pianta del papiro, che è possibile
ammirare presso la Riserva Naturale del Ciane e alla Fonte Aretusa,
sorgente d’acqua dolce nel cuore di Ortigia che si è resa
protagonista del mito di Aretusa e Alfeo: rispettivamente una ninfa
della dea greca della caccia, Diana, e il figlio del dio dei fiumi, la cui
ossessione per Aretusa lo spinge a inseguirla dalla Grecia
addirittura fino all’isola di Ortigia, proprio nel punto in cui sorge la
fonte, sotto forma di fiume. Il contrasto tra l’acqua dolce di questa
fonte e l’acqua salata del mare con cui si incontra rende
l’esperienza dei bagnanti del tutto peculiare. Un’ esperienza
culturale da non perdere a Siracusa è certamente il teatro dei pupi.
Nel quartiere ebraico vi sono sia un museo nel quale viene narrata
la storia di questa forma d’arte, sia il Teatro Alfeo, dove i pupi
prendono vita per l’intrattenimento del loro pubblico, in una
rappresentazione di vicende cavalleresche e medievali.
Insomma, il territorio siracusano offre una vasta gamma di esperienze da
tutti i punti di vista. Non meno imponente delle altre branche di
turismo coinvolte, il turismo enogastronomico rappresenta una
realtà fondamentale del nostro territorio. La cucina siracusana è
caratterizzata fortemente dall’utilizzo di prodotti poveri e della
terra. Infatti, tra le sue ricette più antiche e tradizionali ci sono le
zuppe, oppure i condimenti a base di verdura, come la “stimpirata”.
Tuttavia, è centrale a Siracusa anche la realtà dello street food, con
numerose prelibatezze che si possono gustare passeggiando, come
ad esempio le tipiche scacce siracusane. Se volete vivere
un’esperienza enogastronomica tipica e coinvolgente, vi consigliamo il
Caseificio Borderi nel centro storico di Ortigia e una
degustazione di vini presso le Cantine Pupillo, in zona Targia.
Per qualsiasi dubbio, o per ottenere ulteriori informazioni sulla città,
non esitate a contattarci.
Vi auguriamo un felice soggiorno a Siracusa,
lo staff di OrtigiaTaxi!



























